venerdì 28 giugno 2013

Whirlpool, l'Italia al centro del piano di rilancio europeo

A Cassinetta di Biandronno nasce l'hub europeo degli elettrodomestici da incasso.
Previsti investimenti in Italia per €295 milioni di euro, di cui €245 a Cassinetta.
Chiude lo stabilimento di Spini di Gardolo

 

Contrazione della domanda, pressione sui prezzi, rincaro dei costi delle materie prime, previsioni di mercato stagnante, sottoutilizzo della capacità produttiva dei siti industriali. Questi i dati da cui prende le mosse la strategia europea di Whirlpool sintetizzata nel Piano Industriale EMEA, che contiene una serie di interventi focalizzati sul riassetto dei siti industriali, il contenimento dei costi e l'ottimizzazione della capacità produttiva del comparto della refrigerazione. Presentato oggi alle rappresentanze sindacali e industriali delle province di Varese e Trento, il Piano Industriale EMEA si è reso necessario per fronteggiare il cambiamento strutturale del settore e per riguadagnare competitività sul mercato europeo, che nell'ultimo anno ha fatto registrare rilevanti perdite operative. Attraverso investimenti nei prossimi 4 anni in ricerca e sviluppo e in nuovi prodotti e processi per 245 milioni di euro, nasce nel sito di Cassinetta di Biandronno il polo strategico degli elettrodomestici da incasso, dove si sposteranno anche le produzioni oggi allocate a Spini di Gardolo. Cassinetta si trasformerà quindi in un centro di eccellenza e innovazione globale grazie alla concentrazione della totalità delle produzioni da incasso presenti oggi in Italia. Forti sinergie verranno a crearsi con i centri di ricerca e sviluppo regionali e globali già presenti nel sito, il Global Consumer Design e il Food Stream Institute.
Sarà chiusa la fabbrica di Spini di Gardolo, che ha una bassa capacità produttiva utilizzata, e dove oggi si producono frigoriferi da incasso e di libera installazione (free standing). L'operazione rientra in una strategia europea, risultato di un lavoro di analisi condotto su tutti i siti, e che ha quindi come risultato la creazione di un hub europeo in Italia, che si aggiunge a quello del free standing già esistente nello stabilimento polacco. Il trasferimento della produzione dei modelli built in a Cassinetta indica la scelta precisa della multinazionale di puntare sull'Italia come Paese chiave nella strategia aziendale, investendo 295 milioni di euro nei prossimi quattro anni.
Più in dettaglio, il Piano Industriale EMEA relativo al comparto della refrigerazione prevede:

  • creazione in Italia di un unico polo europeo per gli elettrodomestici built in presso il sito di Cassinetta di Biandronno; 
  • cessazione della produzione di frigoriferi side by side a Cassinetta;
  • chiusura dello stabilimento di Spini di Gardolo, con trasferimento a Cassinetta della produzione di frigoriferi built in (che rappresenta circa i due terzi del totale oggi prodotto a Spini) e a Wroclaw, Polonia, della produzione di frigoriferi free standing.

«Siamo convinti della centralità dell'Italia per il rilancio della competitività di Whirlpool in Europa. L'attuale assetto produttivo della refrigerazione non è più in linea con le esigenze di mercato. Abbiamo scelto il nostro paese per la creazione di un hub strategico europeo per l'incasso, comparto ad alto valore aggiunto, e fondamentale per la crescita - spiega Davide Castiglioni, Amministratore delegato e vice presidente Industrial operations -. Intendiamo ricreare consistenti economie di scala e ridurre i costi fissi per assicurare il successo a lungo termine di Whirlpool in tutto il continente».
La gestione del riassetto avverrà, già nel corso delle prossime settimane, attraverso una serie di incontri fra azienda, sindacati e istituzioni locali, in modo da individuare, nel solco di una lunga tradizione nei rapporti fra le parti, le soluzioni più idonee per le esigenze aziendali e dei lavoratori e assicurare che tutte le persone coinvolte siano trattate con equità e rispetto. Il sito produttivo di Spini di Gardolo (Tn) occupa 468 dipendenti, quello di Cassinetta di Biandronno (Va) 2.068.

 

www.whirlpoolcorp.com
www.whirlpool.it

giovedì 27 giugno 2013

La tecnologia di ABB per migliorare la qualità dell'energia in Sardegna

Soluzioni per la regolazione rapida della tensione per una trasmissione stabile e affidabile dell'energia

 

ABB, Gruppo leader nelle tecnologie per l'energia e l'automazione, fornirà una soluzione con compensatori sincroni da installare presso la stazione elettrica di Codrongianos nella Sardegna settentrionale. L'ordine, assegnato da Terna, l'operatore di rete leader in Italia, è stato aggiudicato in associazione temporanea d'impresa con Ansaldo Energia. La soluzione chiavi in mano comprende la progettazione, la fornitura, la messa in servizio e le attività di manutenzione e ha un valore di circa 20 milioni di dollari. Lo scopo di fornitura ABB comprende i trasformatori, i quadri di bassa e media tensione, i sezionatori, i sistemi di avviamento ed eccitazione, i cavi ed altre apparecchiature ausiliarie. ABB fornirà inoltre i sistemi di protezione e controllo e le soluzioni di monitoraggio e diagnostica dell'impianto. La messa in servizio  è prevista nel 2014. "Questa soluzione con compensatori sincroni è stata progettata per aumentare l'affidabilità, l'efficienza e la sicurezza funzionale del sistema elettrico" ha commentato Brice Koch, responsabile della divisione Power Systems di ABB. "La soluzione rappresenta un ulteriore esempio di come l'utilizzo di tecnologie ABB migliori la disponibilità e la qualità dell'energia consentendo la realizzazione di reti sempre più flessibili, affidabili, efficienti e intelligenti". Un compensatore sincrono è un generatore non collegato alla turbina. È progettato per regolare rapidamente i parametri energetici della rete di trasmissione, generando o assorbendo energia reattiva secondo necessità, regolando la tensione e migliorando il fattore energetico. L'impianto comprenderà due sistemi, ciascuno costituito da un compensatore sincrono da 250 MVA, il  sistema di eccitazione e avviamento di tipo statico con raffreddamento, un trasformatore elevatore da 330 MVA per la connessione alla rete a 380 kV, un interruttore di media tensione e tutti i sistemi ausiliari di protezione, comando, controllo e monitoraggio. Terna è stato il primo operatore indipendente di rete in Europa e vanta la sesta rete più ampia al mondo con oltre 63.500 km di linee elettriche.

 

www.abb.com

mercoledì 26 giugno 2013

Kenwood Chef Classic: colorate e funzionali per uno stile vintage che non passa mai di moda

Tradizione e innovazione si uniscono nel nuovo Kenwood Chef Classic.
Caratterizzato da un'estetica che ricorda molto lo storico modello degli anni '50,
integra tutte le funzionalità e l'efficienza delle ultime generazioni di elettrodomestici per la food preparation.

 

Ideale per tutti coloro che si avvicinano per la prima volta al mondo delle kitchen machine, Kenwood presenta la nuova linea Kenwood Chef Classic: gusto retrò contecnologia moderna , un bon ton senza tempo.
Compatto ed elegante nel design classico, sfoggia una struttura bianca e dettagli colorati disponibili nelle varianti: blu marino (KM353), verde oliva (KM355) e rosso corallo (KM357).

Come tutti i Kenwood Chef, anche questo è dotato di movimento planetario che consente di ottenere risultati da professionisti.
Inoltre, può impastare, miscelare, montare, frullare, sminuzzare, tritare e molto altro ancora, grazie alla  ricchissima scelta di accessori optional, acquistabili separatamente, che rende ancora più facile  la preparazione di ogni ricetta, in particolare la pasta fatta in casa grazie a sfogliatrice, torchio, tagliapasta e trafile in bronzo.

La  potenza massima di 800 W ed è provvista di tre attacchi per lavorare a diverse velocità. Sono in dotazione  gli utensili di miscelazione ed impasto in metallo: la frusta K, la frusta a filo e il gancio impastatore.

Kenwood Chef Classic è disponibile al pubblico al prezzo di 380 euro.

 

 

www.kenwoodworld.com

www.kenwoodclub.it  

 

 

 

 

 

 

 

lunedì 24 giugno 2013

Un'azienda italiana usa il sistema più sicuro al mondo per prevenire gli incendi nei data center

InAsset di Pasian di Prato (UD) è la prima azienda italiana ad applicare ai data center la tecnologia N2Firefighter® di Isolcell Italia SpA,
che crea un'atmosfera autoestinguente che previene qualsiasi tipo di combustione.
Il case study è stato tra i finalisti del "Data Center Solutions Awards 2013"

 

La prevenzione incendi è una priorità per chi custodisce fisicamente grandi quantità di dati e, a maggior ragione, lo è per InAsset, azienda di Pasian di Prato (UD) che gestisce un data center di 1.800 mq che fornisce servizi di hosting, housing, backup e disaster recovery per centinaia di aziende clienti. InAsset è sempre attenta a ricercare soluzioni innovative e con molte delle proprie risorse impegnate in ricerca e sviluppo; da questa attitudine deriva la decisione di applicare alle proprie strutture N2Firefighter®, il sistema che previene gli incendi grazie alla tecnologia di atmosfere generate e controllate andare oltre le normali attività di rilevazione e spegnimento. Spiega Manuel Pascolat, vicepresidente e amministratore delegato di InAsset: «Invece di intervenire per spegnere l'incendio una volta che questo si è sviluppato, con N2Firefighter® viene modificata la composizione dell'atmosfera della sala, immettendo azoto e riducendo così la percentuale di ossigeno sotto il 15%; un livello che consente comunque a chi lavora di entrare nella sala senza pericoli ma non permette alla fiamma di crearsi». InAsset è l'unica azienda in Italia e una delle prime al mondo ad applicare ai data center una tecnologia che va oltre il concetto di "sistema antincendio": «Quelli tradizionali -spiega ancora Pascolat- entrano in azione quando l'incendio è già in atto e tentano di limitarne i danni, mentre N2Firefighter® annulla completamente la possibilità che l'incendio si inneschi». L'ossigeno è il comburente naturale di ogni processo di combustione e nell'aria che respiriamo è presente al 21% circa; abbassarlo al di sotto del 15% (la percentuale che troviamo a circa 3.000 metri di quota) annulla la possibilità che un incendio si formi, mantenendo comunque condizioni adatte a lavorare per qualche ora nell'ambiente protetto. Quella dell'atmosfera modificata e controllata è una tecnologia già utilizzata nei magazzini per l'industria ortofrutticola per rallentare il deterioramento dei prodotti. Non a caso il fornitore di N2Firefighter® è Isolcell Italia SpA, un'azienda leader nel settore delle atmosfere modificate e controllate di Laives (BZ), con 56 anni di esperienza nella costruzione di impianti. InAsset è stata la prima realtà italiana a dotare il proprio data center di questo sistema e il case study è stato esaminato con successo dalla commissione del Data Center Solutions Awards di Londra 2013, entrando negli 8 finalisti nella categoria "Data Center Facility Product of the Year".

InAsset Srl è fra i maggiori operatori nel settore telecomunicazioni del Friuli Venezia Giulia. La sua infrastruttura principale è il data center di 1.800 mq a Pasian di Prato (UD), che fornisce servizi di hosting, housing, backup, disaster recovery e co-location su misura per le aziende. Con i marchi NordExt e Wipex, InAsset fornisce connettività a banda larga in fibra ottica e wireless in diverse zone della regione.

venerdì 21 giugno 2013

Fondazione Bassetti a San Francisco

Prende il via il progetto Making in Italy - Making in USA: "Artisanship, Technology and Design. Innovation with beauty", ideato e curato da Fondazione Giannino Bassetti a San Francisco, nell'ambito dell'anno della cultura italiana negli Stati Uniti, in collaborazione con il Consolato Generale d'Italia e l'Istituto Italiano di Cultura a San Francisco. Sabato 22 giugno si terrà il Symposium "From Taylorism to Tailor Made. A bridge between two cultures", con ospiti d'eccezione come Dale Dougherty, Chris Anderson e Stefano Micelli. Obiettivo dell'iniziativa è aprire le porte a un incontro interculturale tra l'eccellenza del saper fare artigiano made-in-Italy, capace di creare bellezza, e la capacità industriale e tecnologica della Silicon Valley. I protagonisti del dibattito si confronteranno su come design, artigianalità e tecnologia possono contribuire alla nascita dell'economia della bellezza. E' possibile seguire la diretta streaming a partire dalle ore 23.00 ora italiana al seguente link:
http://www.fondazionebassetti.org/streaming/ from_taylorism_to_tailor_made
Domenica 23 giugno gli incontri proseguono con il workshop "Design will own the Future. Beauty and tech, a new vision of design, a new way of education" e lunedì 24 giugno con "From Made in Italy to Make in Italy": momenti di incontro e dibattito dedicati a studenti, imprese e progettisti. A fare da sfondo al dibattito, le installazioni "The New Italian Design" della Triennale di Milano, che propone una panoramica sul design italiano contemporaneo, "The new Shape of Artisans' Identities" promossa da Confartigianato, dedicata interamente al nuovo ruolo dell'artigianato e infine "Poltrona Frau: 100 years of Italian leathership. Cappellini's Heroes: Explorers of Design between imagination and reality" attraverso cui il Gruppo Poltrona Frau e Cappellini celebrano le loro icone, proponendo un design a metà strada tra immaginazione e realtà.

Nasce Esselunga Equilibrio

Dopo i prodotti a marchio proprio Bio, Top e Naturama, la catena Esselunga lancia una nuova linea di prodotti pensati per chi è attento al proprio benessere: Esselunga Equilibrio.
Le referenze sono in vendita dallo scorso 27 Maggio 2013 in tutti i supermercati dell'insegna e on line sul sito web www.esselungaacasa.it, dove è possibile visualizzare anche i dettagli su ingredienti, calorie e valori nutrizionali dei vari alimenti.
Fanno parte della nuova linea:
  • Cereali Well flakes;
  • Bran Sticks (bastoncini di crusca ricchi di fibre e vitamine);
  • Biscotti integrali e ai cereali;
  • Fette biscottate, cracker, grissini e crostini integrali;
  • Pasta integrale;
  • Fior di cracker e grissinetti;
  • Gelato Fior di Latte e Cacao;
  • Latte fermentato bianco e alla fragola in bottigliette monodose.
 

Rete Imprese Italia su aumento IVA: pmi al collasso, no aumento tasse e ridurre IMU

Necessario trovare risorse in azione più incisiva di spending review

La drammaticità della situazione, evidente a tutti e confermata dai dati, impone al Governo l'urgenza di varare misure che diano risposte immediate a famiglie e imprese che ormai sono allo stremo. Misure che dovrebbero produrre immediatamente segnali di un'inversione di tendenza rispetto alle politiche del rigore e dell'austerità del passato e quindi creare le condizioni di una ripresa dell'economia, sul tipo di quelle adottate con la conferma dei bonus sulle ristrutturazioni e il risparmio energetico. Viceversa, nonostante gli intendimenti e le dichiarazioni di tutti i partiti che sostengono il Governo, si conferma, di fatto, in queste ore il ricorso alla leva fiscale attraverso l'aumento dell'Iva dal 1° luglio, dimenticando i gravi effetti negativi che questa misura produrrebbe sull'economia reale: ulteriore contrazione dei consumi, chiusure di imprese e un impatto sui prezzi tra luglio e agosto tra lo 0,3%-0,4%, il cosiddetto "effetto scalino". Le imprese del terziario di mercato e dell'artigianato, che vivono prevalentemente di domanda interna e che scontano gli effetti di un livello record di pressione fiscale, di una stretta creditizia senza precedenti, di una burocrazia asfissiante, complicata e costosa, anche per ottenere il pagamento dei crediti dalle pubbliche amministrazioni, non sono più nella condizione di sopportare ulteriori aumenti di tasse. Rete Imprese Italia ritiene, quindi, una scelta ineludibile quella di cancellare definitivamente l'aumento dell'Iva e di escludere dall'imposizione tutti gli immobili strumentali all'attività d'impresa e chiede al Governo di trovare le risorse necessarie attraverso una più coraggiosa e incisiva azione di spending review.

www.confcommercio.it

 

 

giovedì 20 giugno 2013

Rifiuti elettronici, crescono sciacallaggio e circuiti di raccolta non autorizzati

Ecolight: «Servono regole certe»
L'appello del consorzio in occasione della presentazione del Rapporto Sociale 2012

Calo nella raccolta dei RAEE, crescita dei circuiti paralleli di raccolta e aumento dei fenomeni di sciacallaggio all'interno delle isole ecologiche: questi gli elementi che hanno caratterizzato il 2012 per Ecolight, consorzio per la gestione dei rifiuti elettronici, delle pile e degli accumulatori esausti e dei moduli fotovoltaici a fine vita. In occasione della presentazione del Rapporto Sociale 2012, il consorzio chiede una rivisitazione del sistema RAEE in Italia affinché «ci possano essere delle regole certe e condivise per tutti gli attori», dice il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio. I dati. Per la prima volta da quando è stato avviato il sistema multi consortile di gestione dei RAEE, è stata registrata un'inversione di tendenza nella raccolta con un calo dell'8,5%. Ecolight si è mosso in controtendenza gestendo 17.600 tonnellate di rifiuti elettronici domestici (+ 4,1% rispetto all'anno precedente) all'interno del sistema RAEE. Il consorzio ha gestito anche RAEE professionali, ovvero provenienti da aziende e servendo la Distribuzione con un servizio dedicato ai negozi per smaltire i rifiuti elettronici consegnati dai consumatori (Uno contro Uno). Attraverso questi tre canali, nel complesso Ecolight ha gestito oltre 21.500 tonnellate di RAEE, dei quali quasi il 70% appartiene al raggruppamento R4, ovvero piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo. L'azione del consorzio ha permesso il recupero di significativi quantità di plastica, metalli e vetro inviati agli impianti di riciclo: per ogni 10 tonnellate di RAEE gestite da Ecolight, ne sono state inviate a recupero più di 9. Questo ha portato ad un risparmio di circa 190mila Mw/h e ad una mancata emissione nell'aria di oltre 116mila tonnellate di anidride carbonica. Sul fronte delle pile e degli accumulatori, il sistema è ancora relativamente giovane. Ecolight ha però agito in sinergia con il Centro di Coordinamento nazionale Pile e Accumulatori -CDNPA- gestendo oltre 606 tonnellate, delle quali la metà rappresentata da pile e accumulatori portatili. L'analisi. Il calo complessivo della raccolta è l'esito di tre fenomeni: innanzitutto, il calo dei consumi ha portato anche a un ripensamento della gestione dei propri rifiuti. Se fino a poco tempo fa non c'erano molti timori nel rinnovare il proprio parco elettrodomestici, adesso ci si fa qualche scrupolo in più, in particolar modo se gli apparecchi sono ancora funzionanti. In secondo luogo, si è assistito ad un incremento degli atti di sciacallaggio nei confronti dei rifiuti elettronici custoditi nei centri di raccolta. Veri e propri furti che non solamente impoveriscono i RAEE, ma comportano anche una grande dispersione nell'ambiente di sostanze nocive. Terzo: è aumentato il cosiddetto "circuito parallelo". Ovvero, si sono affermati canali di raccolta e gestione dei rifiuti che non operano all'interno del sistema RAEE gestito dal Centro di coordinamento, quindi non hanno controlli sulle procedure di gestione degli stessi RAEE intercettati e sul rispetto delle norme. Il futuro. Per non vanificare gli sforzi fatti dai sistemi collettivi e per non far calare l'attenzione sull'ambiente, per Ecolight occorre ristabilire le regole. Spiega il direttore generale Dezio: «Innanzitutto ripensare al sistema multi consortile per farne uno strumento competitivo ed efficace nella sua azione. In secondo luogo, ristabilire le priorità: e la nostra priorità è l'ambiente. Quindi, al fine di tutelare l'ambiente, riaffermare le regole per assicurarsi che tutti gli operatori che vogliono giocare siano messi nelle medesime condizioni di operare, con le stesse opportunità ma soprattutto con gli stessi obblighi. Non certo ultimo, in un quadro definito e condiviso, serve dare impulso alla green economy: è un settore che può dare molto in termini di sviluppo, soprattutto in un momento di difficoltà. Questo anche in previsione della nuova direttiva europea che dovrebbe essere recepita dall'Italia entro febbraio del prossimo anno».

Per il download del Rapporto Sociale 2012 di Ecolight: http://www.eoipso.it/include/comunicati/getfile.cfm?file_ID=1206

Ecolight - Costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight, che raccoglie oltre 1.500 aziende, è il secondo a livello nazionale per quantità di immesso e il primo per numero di consorziati. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità ISO 9001 e ISO 14001. È punto di riferimento per la grande distribuzione (Gdo) e tratta tutte le tipologie di Raee.

www.ecolight.it

A Etihad Airways i premi First Class degli Skytrax World Airline Awards

Etihad Airways si aggiudica tutti e tre i premi nella categoria First Class degli Skytrax World Airline Awards per il secondo anno di seguito. La compagnia aerea di Abu Dhabi ha portato a casa l'ambito titolo di Best First Class per il quarto anno consecutivo, così come ha portato a casa i prestigiosi premi come Best First Class Seat e Best First Class CateringI premi, che vengono votati da viaggiatori provenienti da oltre 160 paesi, sono stati presentati ieri alla cerimonia dei Skytrax World Airline Awards durante il Paris Air ShowPeter Baumgartner, Chief Commercial Officer di Etihad Airways, ha commentato: "E' un enorme risultato portare nuovamente a casa i massimi riconoscimenti di ogni categoria di First Class, e ciò sottolinea la nostra forte volontà di offrire un prodotto premium di altissimo livello. Etihad Airways, in soli 10 anni di attività, è cresciuta rapidamente nella classifica Skytrax perché stiamo continuamente investendo in innovazione sia per il prodotto che per il servizio. Crediamo che l'ospitalità top level non si debba limitare solo ad alberghi e ristoranti: stiamo infatti ridefinendo l'esperienza di viaggio, portando il meglio dell'ospitalità in ogni momento del viaggio. Gli Skytrax World Airline Awards rappresentano un punto di riferimento globale dell'eccellenza di una compagnia aerea perché vanno direttamente alla fonte, cioè al viaggiatore. Essere riconosciuto e votato dai nostri ospiti come i migliori al mondo è l'affermazione del valore della nostra filosofia e innovazione uniche". Etihad Airways continua a vincere premi internazionali offrendo a bordo l'esperienza di un ristorante cinque stelle in Diamond First Class con personal chef durante il volo. Gli chef utilizzano prodotti biologici freschi, uova e miele di provenienza locale dalle Abu Dhabi Organic Farms per preparare piatti in base a gusti e preferenze dei singoli passeggeri. Agli chef di First Class si aggiungono i Food and Beverage Manager, per offrire anche in Pearl Business Class l'inspired service che caratterizza la compagnia aerea di Abu Dhabi. Gli chef di First Class e i Food and Beverage Manager di Etihad Airways sono stati reclutati dagli alberghi e dai ristoranti più quotati del mondo, a sostegno della filosofia inspired service della compagnia. Edward Plaisted, CEO di Skytrax, ha dichiarato: "I World Travel Awards 2013 hanno visto un altro anno fantastico per Etihad Airways che, raccogliendo premi in tutte le categorie di First Class, ha dimostrato di essere veramente il leader mondiale in questa classe. Questi premi provengono dai voti di passeggeri da tutto il mondo, che hanno scelto Etihad Airways come la migliore compagnia aerea al mondo per viaggiare in First Class".

 

www.etihadairways.com/it

Fondazione Bassetti: innovare con bellezza per rilanciare la manifattura

Old economy a chi? È proprio il caso di dirlo perché, dopo aver tessuto le lodi della tecnologia, oggi, a livello globale, si sta ripensando il ruolo della manifattura, del saper fare artigiano e del produrre. «Ripensare» che non significa «riproporre», ma innovare strutturalmente. Il XXI secolo impone una riflessione e un cambiamento del modo di produrre valore: Fondazione Giannino Bassetti, la cui missione è dare impulso alla responsabilità nell'innovazione, si fa ispiratrice di una nuova politica del fare attraverso il progetto Making in Italy - Making in USA: "Artisanship, Technology and Design. Innovating with Beauty", in programma dall'11 al 24 giugno a San Francisco nell'ambito dell'Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti. "Attraverso diverse modalità scelte – dibattiti, mostre, workshop – a San Francisco ci accingiamo a "mettere in scena" forme di creatività e innovazione che corrispondono all'incontro tra due civilizzazioni: quella italiana del saper fare artigiano e quella digitale della Silicon Valley - dichiara Piero Bassetti, presidente della Fondazione. Coinvolgere "i poteri" intorno a obiettivi di bene comune è il nostro modo di interpretare la responsabilità nell'innovazione. Raramente tante istituzioni italiane di prima importanza si sono presentate insieme per un'occasione internazionale, come accade oggi a San Francisco: Regione Lombardia e Comune di Milano; le Camere di commercio; il Politecnico di Milano; la Triennale; Confartigianato; gli sponsor Deutsche Bank, Poltrona Frau Group, FIAT e Autogrill. Ciascuno ha compreso di poter sostenere - con diversi gradi di responsabilità - artigianato e design come "nuove definizioni del lavoro" non in modo celebrativo, gloriandosi del passato, ma per il presente e per il futuro dei nostri giovani, che faticano a trovare opportunità e le cercano in un mondo "glocal". "Ecco la ragione dell'incontro tra l'avanguardia californiana, che prima ha generato il Web e oggi usa la rete per ripensare la manifattura (dal bit all'atomo); e l'avanguardia del "saper fare con bellezza", che reinventa la bottega leonardesca attraverso il connubio tra abilità artigiane e innovazioni politecniche. Il Paese conclude Piero Bassetti ha di fronte a sé una prospettiva enorme che non possiamo perdere: mettere insieme la nuova rivoluzione digitale con la sapienza artigiana del fare e del fare prodotti personalizzati. Si parla molto di disoccupazione giovanile, ma questa è una delle possibilità più concrete per rilanciare la nostra economia che ci è capitata negli ultimi 30 anni". La diffusione di tecnologie "nuove" ma già sperimentate, come le stampanti 3D e dei laser cut, permette la produzione di oggetti in tempi più rapidi rispetto a quelli dei vecchi artigiani. In passato, per riuscire a produrre un oggetto, un artigiano aveva bisogno di anni di studio del materiale (la famigerata soglia delle diecimila ore di pratica): la sua sapienza nasceva dalla capacità di combinare in oggetti fisici il design studiato da altri, di trasformare le idee in materia. Oggi le stampanti a tre dimensioni, la rivoluzione del bit che diventa atomo (informazione digitale che diventa materia) permettono a chiunque disponga di un progetto digitale di trasformarlo direttamente in prodotto. "Si potrebbe pensare che questa nuova rivoluzione spiazzi in modo inesorabile il saper fare artigiano italiano spiega Piero Bassetti. In realtà è esattamente il contrario: quanto più questa tecnologia si affermerà, tanto più il modo di produrre e consumare aprirà per i nostri operatori opportunità enormi. Le stampanti 3D e i laser cutter sono usciti dai garages e divenuti fatto produttivo, come moderne macchine a vapore: è la prima trasformazione strutturale – relativa ai modi di fare cose – nell'epoca del Web. Produzione e consumo: da sempre i due fronti opposti dell'economia di mercato, al centro del dibattito economico e di politica industriale. Solo per fare un esempio: quante volte ci siamo chiesti se siano meglio politiche che favoriscano e accelerino la produttività e quindi l'offerta o sia meglio agire sul lato dei consumi? Ma è proprio qui la sfida che abbiamo di fronte: produzione e consumo sono sempre più convergenti". In effetti, la stampa a 3D e i laser cut non sostituiscono il ruolo e l'esperienza dell'artigiano, anzi ne amplificano la conoscenza e le possibilità produttive. In primo luogo in termini di progettazione, perché le nuove tecnologie fanno da moltiplicatore, permettendo di creare prototipi velocemente e di rendere le idee rapidamente materia. Ma poi solo la sapienza artigiana permetterà a quell'oggetto di prendere la strada dello stile e della cura dei dettagli, come ha espresso benissimo Stefano Micelli – che duetterà con Chris Anderson a San Francisco – nel suo libro Futuro Artigiano. Le nuove tecnologie potranno essere utili anche in termini di produzione perché permetteranno agli artigiani locali di avere a disposizione progetti replicabili in tutte le parti del mondo, grazie a banche dati paragonabili a quello che è ormai diventato a noi familiare, il mercato delle "APP". Questi progetti standard amplificano le potenzialità dell'artigiano che potrà personalizzare gli oggetti, producendoli anche manualmente o componendo pezzi "a mano" con componenti stampati. "C'è un altro fronte sul quale questa rivoluzione agirà, quello del consumo continua Piero Bassetti. La gente si abituerà ad avere prodotti sempre più su misura (dal Taylorismo al tailor-made), un'abitudine che rilancerà il saper fare artigiano anche per prodotti e industrie non direttamente toccate dalla rivoluzione digitale. Come spiega Chris Anderson, uno dei nostri lecturer a San Francisco, nel suo best-seller "La coda lunga", vi è molto più mercato nella personalizzazione che nella standardizzazione, vi sono molte più vendite potenziali nei prodotti personalizzati che non in quelli standardizzati. Il problema se mai è la profittabilità industriale, ma è un problema che questa nuova tecnologia sta in parte risolvendo". Le opportunità che nascono da questa tecnologia sono straordinariamente adatte all'Italia: il nostro Paese può tornare centrale a livello globale perché è riconosciuto internazionalmente come patria del bello e del saper fare; il nostro design è da sempre invidiato e imitato perché incorpora in sé gli elementi progettuali del designer insieme alle abilità manuali, la conoscenza progettuale e tecnica, un mix che le nuove tecnologie potenziano enormemente. La personalizzazione, la produzione in serie limitata, il prodotto che si rinnova continuamente sono gli altri elementi che rendono questa fase economica e tecnologica straordinariamente importante per il nostro Paese. Un'innovazione che incontra la responsabilità: come aggiunge Giovanni Lanzone (The Renaissance Link): "Le macchine che possono stare in ogni luogo e fare lo stesso prodotto (la configurazione aperta) contribuiranno in modo decisivo alla riduzione dello shipping dei prodotti inerti con un vantaggio incalcolabile per il consumo energetico e le emissioni di CO2". "Per il lavoro giovanile e la politica economica nel suo insieme si tratta di un'opportunità che non si può perdere conclude Piero Bassetti. E' il treno tecnologico che passa più vicino alla fermata Italia degli ultimi trent'anni. Dobbiamo investire nell'economia della bellezza, con politiche e formazione adeguate, ma anche per sfruttare quello che rappresenta un vero e proprio vantaggio competitivo dell'Italia. Basti pensare a quanto queste nuove tecnologie possano rappresentare uno straordinario volano per l'occupazione, rendendo attraenti le occupazioni artigianali più tradizionali perché sono oggi, finalmente e nuovamente, alla frontiera tecnologica; occorre naturalmente essere disposti a ripensarle in modo radicale. In questo senso, Fondazione Bassetti vuole essere un "acceleratore" nella misura in cui promuove questi fenomeni e una sorta di "incubatore" nella misura in cui li sollecita e li facilita". Making in Italy - Making in USA: "Artisanship, Technology and Design. Innovating with Beauty" è un progetto che nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Giannino Bassetti, il Consolato Generale d'Italia e l'Istituto Italiano di Cultura a San Francisco: incontri, eventi e dibattiti tra artigiani, makers e intellettuali italiani e statunitensi, cultori del bello ed esperti di nuove tecnologie, uniti nella definizione e realizzazione dell'economia della bellezza.
 
 

Convegno Inaz su lavoro e competitività

Economisti, imprenditori ed esperti di diritto del lavoro concordano:
al Paese serve un "salto di civiltà" che renda l'impresa un luogo in cui si producono valori e non conflitti, sul modello della Germania

Disoccupazione al 12% e uno scenario economico che non lascia intravedere margini di miglioramento: all'Italia serve uno slancio di competitività, ma quello che manca nel nostro Paese sono la coesione sociale e i rapporti corretti tra azienda, sindacati e politica. Su questo concordano gli economisti, gli imprenditori e i politici intervenuti al convegno "Idee per far ripartire il lavoro e le relazioni industriali" organizzato da Inaz lunedì 17 giugno a Milano. «Tutti devono mettersi in gioco con coraggio e creatività -ha spiegato Linda Gilli, presidente e AD di Inaz, introducendo i lavori- perché il tema del lavoro non può essere solo materia per specialisti, ma deve essere parte di una cultura comune». Inaz ha coinvolto l'economista Marco Vitale, che ha detto: «Bisogna fare un salto di civiltà. Abbiamo bisogno di un clima di convivenza civile se vogliamo recuperare competitività. Guardiamo alla Germania: là gli operai hanno, grazie ai loro sindacati, grande importanza all'interno dell'azienda, i nostri operai invece per far sentire la loro voce devono andare su una gru». Le differenze fra Italia e Germania sono state dibattute nella tavola rotonda con imprenditori che guidano realtà a cavallo fra i due Paesi. Lodovico Bussolati (AD Same Deutz Fahr) ha assicurato che la sua azienda è italiana e tale resterà, ma ha spostato investimenti dall'Italia alla Baviera anche per le migliori relazioni sindacali che ci sono oltreconfine: «In Germania, quando parliamo con i sindacati, al centro c'è sempre la crescita dell'azienda. In Italia invece ci si scontra con interessi ideologici e tensioni sindacali nazionali che non hanno a che vedere con lo sviluppo aziendale e il miglioramento delle condizioni di lavoro». Altro problema è stato denunciato da Claudio Pinassi (Ceo Eredi Gnutti Metalli): «I nostri concorrenti non sono in Cina o India, ma in Canton Ticino o in Carinzia, dove di certo il costo del lavoro non è basso. In questi paesi la burocrazia è snella e c'è certezza sulla normativa. È facile capire perché, fra Italia e Austria, uno scelga la seconda per investire». Sono intervenuti anche il giuslavorista Luca Failla (Founding Partner Lablaw), Rosella Milesi Saraval (presidente Ass. Amici di Edoardo), Umberto Bussolati Dell'Orto (Senior Partner Spencer Stuart) e Luca Meldolesi, economista ed ex presidente del Comitato per l'emersione del lavoro non regolare presso la Presidenza del Consiglio, per portare l'attenzione sugli effetti della Riforma Fornero e della Legge Biagi, oltre che sull'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Infine, l'ex ministro del Lavoro Tiziano Treu ha invitato a non investire il governo Letta di aspettative irrealistiche ma a impegnarsi per migliorare il sistema: «Nessuna nuova normativa del lavoro e nessuna flessibilità ci aiuteranno se non affrontiamo i nodi della produttività e della domanda. In un momento di crisi come questo occorrono coesione politica e sociale, e noi non le abbiamo. La Germania sì».

www.inaz.it 

Politiche di remunerazione verso una maggiore trasparenza

I risultati del Say on Pay nel 2012 lasciano ben sperare per il futuro.
Il dissenso emerso genererà una reazione tra le società quotate e nelle prossime stagioni assembleari i risultati lo confermeranno.

Con l'introduzione nel TUF dell'art. 123-ter è stato stabilito che le società debbano predisporre ogni anno una relazione sulla remunerazione. La relazione, approvata dal consiglio di amministrazione, è sottoposta, per quanto riguarda la prima sezione contenente la politica della società in materia di remunerazione dei componenti degli organi di amministrazione, dei direttori generali e dei dirigenti con responsabilità strategiche, nonché le procedure utilizzate per l'adozione e l'attuazione di tale politica, al voto dell'assemblea di approvazione del bilancio. Il 2012 è stato il primo anno in cui le politiche di remunerazione sono state sottoposte al voto degli azionisti e i risultati hanno dimostrato che l'Italia non è fanalino di coda in Europa. Anzi. Sotto diversi punti di vista la stagione assembleare del 2012 ha confermato la qualità del sistema di corporate governance del nostro paese, pur rimanendo irrisolte delle criticità. "Il sistema di corporate governance italiano credo sia tra i migliori al mondo" ha affermato subito Massimo Menchini, direttore corporate governance di Assogestioni, nel corso del suo intervento al Salone del Risparmio 2013, durante l'evento 'Il voto sulla politica in materia di remunerazione. Risultati ottenuti e risultati sperati…' che ha riunito gli interventi di Carmine Di Noia, vicedirettore generale di Assonime, Stefano Marini, Ceo corporate advisory, South Europe & Latin America di Georgeson, Massimo Belcredi, Ordinario di Finanza aziendale all'Università Cattolica del Sacro Cuore - Consigliere di amministrazione di ERG e Arca SGR, e Luigi Zingales, consigliere di amministrazione in Telecom Italia - Robert C. Mc Cormack Professor of Entrepreneurship and Finance - University of Chicago Booth School of Business. Durante la conferenza il livello informativo delle società italiane è stato elogiato da tutti i relatori che non hanno però omesso le criticità, sia dei risultati emersi nel primo anno di voto sulla politica in materia di remunerazione, sia del sistema di corporate governance in generale. Secondo Marini, ad esempio, è importante segnalare che nel 2012, se "si esclude il peso degli azionisti di maggioranza che in molte realtà italiane vizia i risultati dei voti, è evidente come un terzo degli investitori, soprattutto nei casi in cui si registra una forte presenza di istituzionali, abbia espresso un voto negativo alle politiche di remunerazione presentate". Voto che, ricordiamolo, non è vincolante ma comunque serve per esprimere un dissenso su un aspetto oggi considerato molto delicato. "Un dissenso che si è concentrato" ha continuato Marini "sull'impossibilità di ottenere la restituzione degli incentivi versati in caso di obiettivi aziendali non raggiunti, sulle metriche relative agli incentivi di breve periodo e, soprattutto, sulle indennità di fine rapporto". Vietato però pensare che l'Italia abbia ricevuto una bocciatura da parte degli investitori istituzionali. Come ha ricordato nel corso dell'evento Belcredi, non dobbiamo dimenticare che il 2012 era il primo anno e, se confrontiamo i risultati dei voti con gli altri paesi europei, "l'Italia è perfettamente in linea con gli altri mercati. Inoltre è dimostrato che il dissenso emerso al primo anno tende con il tempo a ridursi. Anche perché, è vero che il voto non è vincolante, ma una reazione la genera sempre, inevitabilmente". Una reazione che non determinerà una riduzione dei compensi, né uno spostamento del potere decisionale, ma piuttosto un "aumento della trasparenza", ha concluso Belcredi. Quest'ultimo è un elemento importante anche per Luigi Zingales che, pur ammettendo che l'Italia in termini di corporate governance sulla carta non ha nulla da invidiare ad altri paesi, ha ricordato come il nostro paese sia purtroppo noto per "le regole meravigliose", ma anche per "un'applicazione delle regole che lascia sempre un po' a desiderare". Per questo Zingales ha invitato tutti a tenere ben presente che il voto sulle politiche di remunerazione non risolve problemi come il conflitto di interesse oggi esistente quando il ceo è anche l'azionista di maggioranza. E non può risolvere il difficile compito di chi deve stabilire il livello di remunerazione di un ceo, sul quale incide anche la volatilità elevata dei mercati. "Il Say on Pay (così viene chiamato in inglese il voto sulle politiche di remunerazione, ndr) è dal mio punto di vista una forma di disclosure che deve essere sempre più semplice e sempre più comprensibile a tutti", ha affermato Zingales, che non dimentica il rischio che alcuni hanno più volte evidenziato nel dibattere sul say on pay: più aumenta la disclosure sulla remunerazione, più aumentano i vincoli, più i manager di qualità sceglieranno vie diverse. Ma Zingales, come anche gli altri relatori, condividono il pensiero espresso all'inizio dell'evento da Di Noia: "In Italia abbiamo una quantità di informazioni in materia di governance e di remunerazione molto abbondante. Abbiamo un sistema complesso di regole e di autodisciplina che sicuramente è molto interessante", la sua adeguata applicazione permetterà a tutti gli azionisti, in primis quelli istituzionali, di essere soggetti attivi nella valutazione delle politiche sulla remunerazione. E magari, aggiungiamo noi, eliminare quelle distorsioni ricordate da Zingales, come, ad esempio, la proliferazione dei ruoli manageriali nelle società quotate e quindi dei soggetti remunerati molto.
 
 

martedì 18 giugno 2013

Cellarius JRE 2006, il Franciacorta su misura

Presentata l'anteprima di Cellarius JRE 2006, il Franciacorta su misura

L'edizione limitata in assaggio al Congresso dei Jeunes Restaurateurs d'Europe

 

Il Congresso dell'Associazione Jeunes Restaurateurs d'Europe, in programma ieri e oggi al Tombolo Talasso Resort, è stato palcoscenico ideale per la presentazione in anteprima di Cellarius JRE, il Franciacorta Guido Berlucchi creato "su misura" per l'Associazione con il contributo indispensabile degli chef.

"Nel novembre 2012 abbiamo ospitato in Franciacorta l'assemblea JRE; in quell'occasione, una rappresentanza degli chef si è trattenuta a palazzo Lana Berlucchi, adiacente alle nostre cantine storiche", dice Arturo Ziliani, enologo e vicepresidente della Guido Berlucchi, che continua: "Qui, supportati da me e dal mio assistente, Ferdinando Dell'Aquila, hanno assaggiato una selezione di Franciacorta Riserva, selezionando un Blanc de blancs annata 2006 di grande carattere, proveniente da un lotto di sole 5mila bottiglie". Si tratta di uno Chardonnay in purezza ottenuto da uve spremute delicatamente (la resa in mosto è minima, pari al 35 per cento), e fermentato parte in acciaio e parte in barrique, dove ha beneficiato della malolattica e dell'affinamento sur lie. Dopo la preparazione della cuvée e l'imbottigliamento nella primavera 2007, il Franciacorta è stato riposto in catasta nelle cantine interrate di Borgonato, dove ha riposato per quasi 6 anni sui lieviti prima del dégorgement. All'assaggio, si rivela un Franciacorta Riserva dai vivi riflessi dorati, dal bouquet variegato, con importanti rimandi di frutta gialla e piccola pasticceria, dal gusto elegante e potente insieme, maturo, fruttato, cremoso. "La sboccatura è recente, ma Cellarius JRE beneficierà di altri 4 mesi di affinamento: sarà infatti disponibile a partire da settembre, e soltanto presso i ristoranti dei Jeunes Restaurateurs d'Europe", spiega Ziliani. "Durante la degustazione, gli chef hanno preferito la versione Pas Dosé: una scelta ardita e che condivido, capace di esaltare l'eleganza senza compromessi dei loro piatti creativi".

 

 

www.berlucchi.it

 

lunedì 17 giugno 2013

Alce Nero e Unione Italiana Ristoratori: una partnership tutta bio

L'accordo punta ad esaltare i sapori, la qualità e le proprietà nutrizionali dei principali prodotti Alce Nero, protagonisti di ricette esclusive appositamente realizzate da Igles Corelli e altri chef UIR.

Alce Nero, lo storico marchio di oltre mille soci agricoltori biologici in Italia e nel Mondo, annuncia di aver siglato un accordo all'insegna della cucina con ingredienti biologici buoni, sani e puliti con UIR. Al centro della collaborazione: la valorizzazione degli alimenti biologici Alce Nero, che nascono da un'agricoltura che rispetta la terra, l'ambiente e l'uomo. I prodotti Alce Nero non solo nutrono con gusto, ma sono anche realizzati con precise scelte sugli ingredienti, evitando ogni tipo di conservante, edulcorante, sostanza chimica che mascheri il sapore, oli saturi come quello di palma o addensanti come la pectina. Nata nel 1971, l'Unione Italiana Ristoratori è l'Associazione leader in Italia nella promozione della cucina italiana di qualità. La filosofia della ristorazione UIR si basa, principalmente, sulla valorizzazione dei prodotti del territorio di appartenenza di ogni associato. La scelta delle migliori materie prime, unitamente alla creatività dei cuochi, è fondamentale nella creazione di piatti che siano espressione della grande cucina che la UIR rappresenta. 
Dieci nuove video ricette d'autore realizzate all'insegna delle "quattro stagioni dei sapori", curate dall'estro creativo del celebre Igles Corelli, dal giovane ma già affermato Alessandro Deho' e dall'estroso e geniale Fabrizio Barontini, saranno presto disponibili sul sito alcenero.com.

"Abbiamo deciso di siglare questa collaborazione con l'Unione Italiana Ristoratori non solo per esaltare l'arte della buona cucina biologica e per offrire nuovi suggerimenti ai nostri fruitori ma anche per valorizzare il gusto e la bontà del nostro biologico", ha commentato  Nicoletta Maffini, Responsabile marketing Alce Nero e Mielizia SpA. "Questa partnership ci permetterà inoltre di avvicinarci ad un settore per noi di sicuro interesse che speriamo possa portare a nuove collaborazioni commerciali".

Infine, i prodotti Alce Nero saranno i protagonisti del menù della Serata di Gala UIR al Casinò di Campione d'Italia.

www.alcenero.com 

TotalErg premiata per la sua Governance societaria

TotalErg, azienda leader nel settore della distribuzione dei prodotti petroliferi, ha ricevuto giovedì scorso il premio "Ambrogio Lorenzetti" per la Governance delle Imprese.
Nella storica cornice del Politecnico di Milano, Stefano Pessi, Direttore Audit e Controllo Processi, ha ritirato il riconoscimento per la categoria "Società non quotate".

 

Il premio "Ambrogio Lorenzetti" per la Governance delle Imprese viene attribuito a imprese, istituzioni, Amministratori e Presidenti di CdA che hanno adottato buone pratiche per la Governance societaria e il Consiglio d'Amministrazione. Il riconoscimento intende premiare la capacità delle imprese di evolvere verso modelli di governo completi, equilibrati, funzionali all'innovazione e allo sviluppo.

"Fin dalla nostra nascita nel 2010 ci siamo impegnati a mettere in piedi un sistema di Corporate Governance particolarmente strutturato ed efficace"– ci racconta Claudio Spinaci, Amministratore Delegato di TotalErg – "Sono lieto che la qualità del nostro lavoro sia stata riconosciuta anche da un'importante e qualificata giuria esterna"TotalErg è tra i premiati per la categoria "Società non quotate" della seconda edizione del premio, organizzato da GC Governance Consulting, e ha ricevuto il riconoscimento giovedì scorso durante la cerimonia che si è tenuta al Politecnico di Milano, in compagnia di aziende quali Fiat Auto, Morellato, Luxottica e Gruppo Hera. Queste le motivazioni della giuria: "Allineandosi agli elevati standard delle società internazionali e di quelle quotate, ha realizzato un sistema di controllo interno particolarmente sofisticato, concepito come primario strumento di governo societario". "Il nostro modello si basa su un sistema di comitati nei quali le decisioni vengono discusse e condivise, su un frame work di controllo interno che si ispira al modello internazionale COSO ed una gestione dei rischi basata sul criterio della Risk tolerance – ci racconta Stefano Pessi, Direttore Audit e Controllo Processi, che ha ritirato il prestigioso riconoscimento. "Questo premio ci incoraggia a continuare sulla strada che abbiamo intrapreso. Abbiamo infatti già messo in moto i prossimi step che includono la gestione dei rischi integrata all'interno della gestione del piano, il completamento del sistema del controllo interno con la definizione della linee guida di Gruppo e la revisione del modello di costruzione del piano di audit. Siamo certi che esistano ancora margini per migliorare, considerato soprattutto il supporto e la spinta che il nostro Amministatore Delegato non ci ha fatto mai mancare", conclude Pessi.

 

venerdì 7 giugno 2013

ABB Italia: nuova stazione Turbocharging a Venezia

ABB, gruppo leader nelle tecnologie per l'energia e l'automazione, ha inaugurato lo scorso 29 maggio, in un recente complesso sito a Ballò di Mirano (VE) la nuova Stazione di Servizio per l'assistenza e la vendita di ricambi per turbocompressori, dedicata ai clienti del settore navale dell'area Adriatica e industriale (power generation) presenti nel Centro-Nord Italia e in particolare nel Nord-Est. La nuova struttura sostituisce - incrementandone gli spazi, la produttività e le possibilità tecniche - la precedente sede di Marghera. "Siamo molto orgogliosi di questa nuova sede e di tutto il team che ci lavora; negi ultimi anni il business in quest'area geografica è notevolmente aumentato e oggi affermiamo la nostra presenza nell'ottica di offrire un servizio sempre migliore ed efficiente per tutti i nostri clienti" ha dichiarato Edi Fior, Responsabile dell'Unità di Business italiana di ABB Turbocharging. "Ciò che conta in questo settore è garantire un servizio continuativo e di qualità per massimizzare la disponibilità di motori e impianti di generazione energetica.Siamo qui per essere più veloci e reattivi, rispondendo alle esigenze dei nostri clienti con alle spalle tutta la competenza e l'affidabilità che solo ABB può dare", ha aggiunto Agostino Marchiori, responsabile della nuova Service Station veneta. Con l'occasione, la nuova Service Station ha ospitato un evento clienti articolato in due giorni e allestito nell'officina della sede. L'idea di fondo è stata quella di far toccare con mano e vivere appieno un'esperienza in un'officina ABB Turbocharging per presentare il service team all'opera, spiegare le logiche di service con un mini tour dell'area di lavoro e creare un momento di condivisione con gli invitati per mostrare le più recenti tecnologie in materia di efficienza operativa delle turbosoffianti. ABB Turbocharging è presente sul territorio Italiano dal 1998, anno in cui è stata inaugurata la stazione di servizio di Genova. Negli anni successivi, la Local Business Unit si è ulteriormente sviluppata con l'apertura delle stazioni di servizio di Venezia, Napoli e Malta, conseguendo l'obiettivo di una più efficace e capillare copertura dell'area mediterranea, sia in ambito navale che terrestre. Oggi le 4 stazioni di servizio contano più di 60 addetti. L'unità Turbocharging Italiana è parte integrante della rete mondiale di oltre 100 stazioni di servizio che fa capo ad ABB Turbosystems, con sede a Baden, Svizzera.

 

ABB Turbocharging (www.abb.com/turbocharging) è leader mondiale nella produzione e manutenzione di turbocompressori per motori diesel e a gas compresi nel range   da 500 kW a oltre 80 MW. Con tecnologie di punta e soluzioni innovative, aiutiamo i clienti a ottimizzare la produttività riducendo le emissioni anche nelle applicazioni più complesse. Nel mondo attualmente operano circa 200.000 turbocompressori ABB: su navi, centrali di produzione di energia, diesel generatori, locomotive diesel e mezzi di movimentazione terra.


ABB (www.abb.it) è leader nelle tecnologie per l'energia e l'automazione che consentono alle utility e alle industrie di migliorare le loro performance, riducendo al contempo l'impatto ambientale.
Le società del Gruppo ABB operano in oltre 100 Paesi e impiegano circa 145.000 dipendenti.